Scrivere per lavoro: trovare, mantenere o ritrovare il piacere di scrivere
Ho sempre scritto tanto, in modo fluido e per lo più efficace, tant’è che a molti dei miei insegnanti e compagni di studio è stato chiaro prima ancora che a me che il mio lavoro, un giorno, avrebbe avuto a che fare con le parole. A essere sinceri fino in fondo, molti per me pronosticavano una carriera da scrittrice, ma è andata un po’ diversamente.
In ogni caso, centro: sì, sono una di quelle copy che ti racconta, senza temere di essere banale, di quanto amasse scrivere fin da bambina. Per scrivere bene bisogna scrivere, tanto, per tanto tempo, e sì, questa è la mia storia, quella di una persona che per un motivo o per un altro non ha mai smesso di scrivere.
Ma questo post non serve a parlarti tanto della mia passione per le parole, quanto a iniziare ad analizzare i vari tipi di rapporto che si possono avere con la scrittura professionale e di come migliorarlo. Perché sì, anche quando una persona scrive senza sforzo possono esserci dei momenti di crisi, e a me oggi interessa questo aspetto.
Negli anni in cui scrivere non mi procurava alcuna forma di guadagno (quando mi dedicavo ai racconti, alle poesie, ai forum e ai miei primi blog), il ruolo della scrittura nella mia vita era quello di guarigione e piacere, qualcosa di bello da aggiungere, possibilmente su base quotidiana, alle mie giornate.
Abbastanza presto, ma per molto tempo, poi, la scrittura è stata il mio lavoro part-time, che intervallava i ritmi dell’università e dei lavori come cameriera, commessa o insegnante: dato il rapporto che sentivo di avere con le parole, con la carta e con la tastiera, l’ho sempre ritenuto un momento rigenerante della mia giornata, la parte di lavoro che non si limitava a succhiarmi energie ma che mi ricaricava. Forse è così che ci si sente con un amante? L’ho pensato a lungo, mentre morivo dalla voglia di mettere l’anello al dito a questa professione, anche a rischio di trovarmela a russare ogni sera nel letto matrimoniale.
E infine adesso sono 6 mesi esatti che nella vita non faccio altro che scrivere: dopo aver invertito progressivamente le proporzioni, dallo scorso giugno il 100% del mio lavoro ruota intorno alle parole. Vorrei dirti che siamo ancora in luna di miele, ma a forza di procedere a testa bassa il piacere della scrittura è andato scemando, e per me era essenziale che rimanesse, magari non intatto ma almeno in un’altra forma, perché scrivere non è solo il mio lavoro ma anche la mia forma espressiva d’elezione, il mio modo di unire i puntini e raccogliere le idee.
E quindi?
Quindi mi sono rimboccata le maniche per recuperare il piacere di scrivere: ho iniziato cercando di dividere il tempo della scrittura per lavoro, quella davanti al pc, con la voce di altri, con l’attenzione sempre altissima rivolta all’esterno da me, dal tempo della scrittura per me stessa, per riflettere e ricordare, per progettare e proiettarmi in avanti. Sono attività che tengo separate con gelosia, ma che a volte si intersecano se durante una mattinata di lavoro si accendono ricordi o si affacciano tensioni prendo in mano il mio quaderno e scrivo, a mano, di getto, senza guardarmi indietro, per digerire quello che non va giù, per distogliere lo sguardo dall’ordinario e cercare di vedere cos’è che sta cercando di farmi cambiare ritmo e portarmi fuori strada.
In una giornata in cui tutto fila come l’avevo programmato, invece, cerco di mettere la penna sul foglio prima di tutto per compilare le pagine del mattino e la sera per fare un po’ di liste per il giorno dopo, o dedicare del tempo a uno dei miei quaderni creativi.
A volte sembra che manchino il tempo e le energie e occorre fare solo un piccolo sforzo, altre il tempo proprio non salta fuori e non è un dramma. Però quando quel tempo lo trovo, scorre tutto più liscio: la mano che ha tracciato parole sulla carta trova meno resistenze nel far scorrere le frasi durante una giornata di lavoro, le idee sono più scattanti, lo sguardo più a fuoco.
Scrivere per piacere è essenziale anche quando si scrive tutto il giorno per lavoro: è il motore, la benzina, le ruote e la batteria. Ed proprio quando non sai cosa scrivere di tuo, di bello e colorato, che è il momento di prendere in mano quella penna e buttare giù qualcosa. All’inizio può sembrare sciocco o scontato, ma non bisogna arrendersi, giudicarsi e neanche rileggersi. La mano deve andare, tutto il resto le andrà dietro. Prova.
Non sai cosa scrivere?
- POST AGGIORNATO GENNAIO 2023
Una cosa di cui ho avuto la conferma negli ultimi tempi è che, quando ci prendiamo un impegno con un gruppo più o meno ristretto di persone fidate, è più facile portare avanti un’abitudine.
A partire da sabato 1 gennaio 2022 ho annunciato che avrei pubblicato ogni giorno per i successivi 365 giorni, un prompt di scrittura nelle mie stories di Instagram. Breve, leggero o introspettivo a seconda del giorno. Il mio progetto era quello di cambiare tema ogni settimana, fare un recap il venerdì in modo da dare a tutti il tempo di recuperare ciò che si fosse perso per strada durante i giorni passati, e poi ogni mese mandare un pdf riassuntivo a chi era iscritto alla newsletter (ti vuoi iscrivere? Ci arrivi da qui).
Questa avventura si chiama Il Journalino, ha il suo piccolo logo e un pubblico fatto di quelle persone che, nei mesi, negli anni, sono state mie alunne nei corsi di scrittura creativa di Progetto Nero su Bianco, oppure che ho formato affinché potessero prendersi cura della loro comunicazione online senza stress: è il mio modo per continuare a stare loro con il fiato sul collo affinché non dimentichino che per scrivere bene bisogna scrivere. Sempre. Senza paura.
Dal 1 gennaio 2023 questo progetto si è evoluto nel modo più naturale per me e per chi ha partecipato ai 365 giorni di prompt che ci siamo lasciate alle spalle: abbiamo deciso che gli spunti di scrittura arriveranno una volta al mese, via e-mail, così potrai decidere ancora più liberamente quando dedicarti alla scrittura. E ci sarà una community, all’interno della quale potrai approfondire il tuo cammino creativo, scambiando riflessioni e partecipando agli incontri periodici che organizzeremo on line (e non solo).
Vuoi essere dei nostri? L’abbonamento costa 24€: dopo il pagamenti ricevi il primo workbook e l’invito a entrare nel gruppo Facebook, e per un anno intero non ci pensi più. Qui trovi tutte le istruzioni per fare journaling in compagnia – ma con il tuo ritmo – per i prossimi 365 giorni. E se hai dei dubbi, scrivimi




